competenze genitoriali
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Nel settore della psicologia forense e della psicologia clinica, la valutazione delle competenze genitoriali occupa uno spazio sempre maggior e sempre più definito da linee guida nazionali e internazionali.

La legge n. 54 del 2006 sull’affidamento condiviso ha radicalmente modificato il modo di valutare le competenze genitoriali.
Infatti, fino a quel momento nella prassi forense e clinica si valutava il miglior genitore.

Successivamente si è passati a focalizzare le criticità che possono ostacolare la genitorialità e la co-genitorialità.

Come è possibile valutare le competenze dei genitori?

Come è possibile valutare la genitorialità?

Grande dibattito si è attivato a partire da queste domande, e tutt’ora la comunità scientifica continua a mantenere alta l’attenzione.

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Quali sono le competenze genitoriali

Valutare le competenze genitoriali significa innanzitutto avere a mente quali sono le competenze dei genitori.

A questo proposito, vale senz’altro la pena citare la meta-analisi di Visentini (2006), attraverso la quale sono state individuate e descritte otto funzioni genitoriali:

  • funzione protettiva
  • funzione affettiva
  • funzione regolativa genitoriale
  • funzione normativa
  • funzione predittiva
  • funzione significante
  • funzione rappresentativa e comunicativa
  • funzione triadica.

Senza entrare troppo nel dettaglio, già la numerosità delle funzioni e le diverse sfaccettature della genitorialità che ogni funzione coglie, ci indicano quanto complesso e variegato sia il costrutto della genitorialità (ancor di più quello della co-genitorialità).

Per cui, un genitore per essere sufficientemente adeguato deve presentare alcuni aspetti di tutte le funzioni.

E come può essere valutata questa complessità?

Ovviamente le metodologie a cui si ricorre nella valutazione delle competenze genitoriali devono riuscire a cogliere tale complessità ed essere sensibili nel mettere a fuoco le differenti funzioni.

La scelta di metodi e strumenti adeguati, diventa allora essenziale.

Innanzitutto gli strumenti seguiti devono godere di buoni requisiti in termini statistici, soprattutto per quanto riguarda la validità e l’attendibilità.

Inoltre, le metodologie da preferire sono quelle che seguono un approccio evidence-based.

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Come valutare le competenze genitoriali

L’analisi critica delle metodologie seguite nella valutazione delle competenze genitoriali mostra, ancora oggi, spesso gravi e grandi incongruenze nella scelta degli strumenti adottati per la valutazione.

Molto spesso si fa ricorso esclusivamente a strumenti e test individuali, soprattutto i reattivi per l’indagine del profilo di personalità di ciascun genitore, che non possono in nessun modo cogliere alcune variabili relazionali del genitore.

Per di più, fatto ancora più metodologicamente scorretto, questi strumenti non riescono a focalizzare nessuna delle funzioni indicate in letteratura come connesse alle competenze genitoriali.

Allo stesso modo, in ambito forense capita ancora spesso di leggere valutazioni delle competenze genitoriali basate su colloqui clinici individuali.

Inoltre capita anche di leggere diari di osservazioni domiciliari libere e non ancorate a indicatori specifici e condivisibili.

valutazione competenze genitoriali

Analisi delle capacità genitoriali

Le valutazioni così impostate ci possono fornire delle indicazioni rispetto alla personalità degli adulti o ad alcune parti del loro funzionamento interno.

Tuttavia, non ci parlano del loro modo di essere genitori.

Non ci dicono, ad esempio, come ciascun genitore esercita una funzione protettiva verso il figlio.

O ancora non ci descrivono come ogni genitore sente di dover fornire al proprio bambino una cornice normativa, di regole, di divieti, di “no”.

Tanto meno queste valutazioni ci parlano di aspetti diadici, della relazione genitore-bambino.

Inoltre, ancora meno ci forniscono informazioni sulle capacità triadiche, vale a dire sulla capacità genitoriale di essere in relazione a tre, con l’altro genitore e il bambino.

Tema, questo della funzione triadica, estremamente rilevante nelle situazioni di famiglie separate e delle famiglie separate conflittuali.

In conclusione, la valutazione delle competenze genitoriali dovrebbe, quindi, necessariamente prevedere approfondimenti individuali dei singoli genitori, anche attraverso test psicologici individuali, approfondimenti diadici e approfondimenti triadici, tutti attraverso strumenti validati e riconosciuti dalla comunità scientifica nazionale e internazionale.

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Infine, le osservazioni delle relazioni genitore-minore, sia in occasione delle visite domiciliari che negli incontri in setting strutturati, dovrebbero rifarsi a indicatori riconosciuti dalla comunità scientifica, validi e attendibili.

Pertanto, sarebbe opportuno utilizzare griglie di lettura, schemi di osservazione solidi che mettano al riparo le osservazioni da interpretazioni soggettive e poco affidabili.

Capita, a volte, di leggere valutazioni delle competenze genitoriali in cui il buon gusto del genitore può essere un indicatore di affidabilità del genitore stesso!

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